Si chiama Jack Andraka. Probabilmente non conoscete il suo nome, ma dovreste.
In questo mondo in cui si parla sempre più di influencer che promuovono stili di abbigliamento o il loro aspetto fisico, sono troppo poche le persone come Jack che vengono celebrate come dovrebbero.
A soli 15 anni, Jack ha fatto una scoperta medica che ha il potenziale di salvare tantissime vite.
Ha creato un dispositivo che riesce a rilevare il cancro al pancreas molto prima di quanto fosse possibile finora. Ciò, ovviamente, può fare la differenza tra la vita e la morte per un grande numero di persone che ne soffrono.
Il giovane inventore è di Crownsville, in Maryland. Ha avuto l’ispirazione per lavorare a questo progetto dopo aver visto un amico morire di cancro al pancreas. Ha capito che gran parte del problema risiede nel fatto che lo scoprire di avere un cancro al pancreas quando è già a uno stadio avanzato è praticamente una condanna a morte. Scoprendolo prima invece, è possibile che molte persone sopravvivano.
Ed è così che Jack ha iniziato a cercare un modo per scoprire prima questo tumore. Durante le sue ricerche ha scoperto che il metodo più recente per rilevare questo tipo di cancro è di 60 anni fa. Inaccettabile.
Perciò si è messo all’opera per inventare un metodo che sia, secondo le notizie, 168 volte più veloce, 26.000 volte più economico e 400 volte più sensibile. Inoltre, è preciso al 100% se paragonato al 70% che prometteva il vecchio metodo.
“Ho fatto la scoperta usando un computer, uno smartphone e alcune ricerche online,” ha detto a National Geographic.
Il primo passo di Jack è stato isolare una molecola come un “biomarcatore” del cancro al pancreas, uno ai primi stadi della malattia. La proteina si chiama mesotelina ed è riuscito a localizzarla al suo quattromillesimo tentativo.
Nel frattempo, per una coincidenza, nella sua scuola a lezione di scienze si stava parlando di anticorpi – molecole che si legano con una proteina specifica.
È stata la combinazione di queste due idee a dargli l’idea di un anticorpo che si legasse al suo biomarcatore, la mesotelina.
Pensando a questo, Jack è riuscito a formulare la teoria che intrecciando gli anticorpi con una rete di nanotubi (cilindri che sono 50.000 volte più piccoli del diametro di un capello umano), potenzialmente si può rilevare un livello di mesotelina nel sangue più alto nei pazienti ai primi stadi di cancro al pancreas.
Portare tutto su un altro livello
Era il momento che Jack iniziasse a testare la sua teoria, anche se ovviamente non era una cosa che potesse fare ovunque. Ha stabilito un budget, ha stilato una lista di materiali necessari, una cronologia degli eventi e una procedura. Ha inviato tutte queste informazioni a 200 ricercatori, nella speranza che uno di loro gli concedesse uno spazio nel suo laboratorio.
In 199 hanno rifiutato. Fortunatamente però, Anirban Maitra, patologo e ricercatore sul cancro al pancreas della John Hopkins School of Medicine, ha detto di sì.
Dopo un impegno estenuante e numerosi errori, Jack è finalmente riuscito a inventare un modo per rilevare subito il cancro al pancreas. Dicono sia preciso al 100%. È ancora preliminare, ma le case farmaceutiche sono interessate e si sta diffondendo il verbo.
Jack crede che il suo dispositivo possa, con concetti simili, rilevare qualsiasi malattia.
Ha detto a National Geographic: “Cambiando gli anticorpi, il sensore può rilevare biomarcatori per Alzheimer, malattie cardiache, AIDS/HIV, malaria e altri tipi di cancro.
Non ho potuto salvare il mio amico morto di cancro al pancreas, ma spero di aver scoperto qualcosa che significhi molto per le famiglie di coloro che affronteranno simili problemi.”
Complimenti, Jack! Sei davvero un modello d’esempio e hai fatto qualcosa di incredibile.